E' il black metal il nuovo "nu-metal"? Se tanti, tanti anni fa il genere nato da un urlo dei Korn non si fosse arenato nei clichè demenziali e macho, come suonerebbe? Secondo me non tanto diverso da Zeal And Ardor: sarò strano io ma non ci sento tanta distanza dalle danze armene metalizzate dei System Of A Down. E, dal punto di vista squisitamente delle idee, non è un insulto. Mescolare tutto il possibile è l'unica strada per andare avanti: il meticiatto, la sperimentazione e sporcarsi le mani con arte popolare e arte d'elite. Come il black metal dei Liturgy, per fare un altro esempio.
Ecco perchè trovo più "nu-metal" (o forse sarebbe più onesto dire "crossover") Zeal And Ardor di band come Tetrach che, invece, fanno un semplice esercizio di clichè del genere. Lo svizzero-americano Manuel Gangneux dopo "Devil Is Fine" e "Stranger Fruit" realizza un reboot del suo progetto non scostandosi troppo dalle idee già sviluppate ma migliorandolo in sinergia e produzione. E le idee sono quelle di mettere insieme black music (soul, gospel, blues) e black metal, in quantità più o meno diverse in ogni pezzo. C'è tanto groove (ecco perchè non trovo il sound troppo lontano dal "nu"), riffoni grossi e alcune scariche di batteria a mille all'ora, il tutto sormontato dalla voce calda di Manuel che comunque anche quando urla non è per niente male.
Probabilmente i metallari tradizionali ignoreranno questo disco, quelli più alternativi invece sono convinto che lo adoreranno.
[Dale P.]
Canzoni significative: Hold Your Head Low, Run.
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