Strano destino quello dei Yakuza: pur essendo una delle proposte piu' originali del panorama "metal" attuale non riescono ad entrare nei favori degli appassionati di tecnicismi e funambolismi ne' in quelli desiderosi di ascoltare una band metal/doom fuori dai canoni. Come strilla lo spot "in un mondo perfetto Yakuza sarebbero piu' grandi degli Opeth".
Questo perche' la band di Jim Staffel, Eric Plonka, Bruce Lamont ed Eric Clark non segue un trend ben preciso, ne' mostra i muscoli all'inverosimile, ne' addolcisce l'ascolto con citazioni riconoscibili. La proposta Yakuza e' sia "snob" che "sporca", ben radicata tra le uscite metal degli ultimi anni ma anche ben decisa nel seguire un percorso mai banale.
"Of Seismic Consequence" segue di tre anni il precedente "Transmutations" e segna il passaggio dalla Prosthetic alla piu' oscura, ma decisamente piu' adatta, Profound Lore.
Al suo interno convivono dolcezze jazz, scariche di metal estremo, sognanti aperture psichedeliche e contorti passaggi progressive. Ovviamente il song writing risulta sia raffinato che decisamente faticoso da digerire sia perche' mette in primo piano l'aspetto aggressivo sia per il gusto sbilenco del gruppo. Ma sono i particolari a rendere il disco eccitante nel suo svolgimento, come un viaggio tortuoso ma ricco di elementi sorprendenti da giustificarne le fatiche.
Una band non per tutti, ma questo lo stiamo scoprendo nel lento discendere da una pseudo major come la Century Media a una delle migliori etichette underground degli ultimi anni come la Profound Lore (casa di Yob, Bloody Panta, Alcest, Krallice, Portal, Nadja, Coffinworm...). Che questo non sia un male sta voi deciderlo...
[Dale P.]
Canzoni significative: Stone Bone, Be That As It May, Testing The Waters.
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