E' difficile trovare una band con una carriera più sgangherata dei Witchcraft. Sempre al pelo del diventare "i più grandi" si buttano in scelte che li fanno sistematicamente sprofondare nell'oblio. I primi tre dischi: piccoli capolavori di retro rock, usciti su Rise Above che all'epoca l'etichetta di riferimento di certi suoni revivalistici. Appena il pubblico si accorse di loro grazie all'ottimo "The Alchemist" firmarono per Nuclear Blast, diventando i primi traditori della purezza underground che loro stessi pontificavano nei loro dischi (nel primo singolo "No Angel Or Demon" c'era un bollino con la parola "stoner rock" barrata, a rimarcare che loro erano lontani dal "trend"). Rispuntarono 5 anni dopo con l'ottimo "Legend" strizzando l'occhio a certo alternative rock (A Perfect Circle) ma consegnando uno dei dischi più belli degli ultimi anni. Quando tutti sono pronti a scommettere su di loro pubblicano "Nucleus" e nessuno se ne accorge.
Magnus Pelander, il leader della band, è un personaggio suscettibile, indubbiamente talentuoso ma anche molto umorale e i suoi compari lo abbandonano a più riprese. Non sorprende quindi che questo "Black Metal" sia un disco... solo chitarra e voce! Tanto per confondere le idee al pubblico nel 2016 Nuclear Blast pubblicò il disco solista di Magnus intitolato "Time" che, evidentemente non riscutendo il benchè minimo successo ha consigliato di pubblicare questi brani a nome della band.
Dopo questa lunga premessa se siete ancora fan dei Witchcraft (e quindi di Magnus) amerete anche questo "Black Metal" che al di là del nome più autolesionista possibile è un disco folk alla Nick Drake. Chitarre acustiche, melodie campestri e tanti silenzi. Il brano più "commerciale" "Elegantly Expressed Depression" è posto in apertura, il proseguo è una discesa nel buio più nero. Ecco il senso di "Black Metal": all'opposto dei Venom il metal più nero è quello che si chiude nel silenzio, nelle pause, nell'introspezione.
Magnus Pelander: un altro nome da aggiungere alla lista dei loser del rock. E da tenere stretto.
[Dale P.]
Canzoni significative: "Grow", "Take Him Away".
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