In generale questa recensione potrà sembrarvi inutile. Visto che il disco lo conoscete a memoria. Lo amate da anni. E vi sembra che non esista niente di meglio al mondo. Però molti, invece, ne ignorano l'esistenza anche se conoscono bene la banana disegnata in copertina da Andy Warhol. Questo disco è senza ombra di dubbio IL disco fondamentale del rock. Senza questo disco probabilmente il mondo sarebbe ben diverso. La sua importanza deriva essenzialmente dall'originalità. Innanzi tutto il disco nasce come un'opera multimediale del genio di Warhol. Musica, arte visuale, sperimentazione e altro tutti racchiusi in un gruppo. Ma i Velvet Underground sono anche qualcosa di più. Innanzi tutto i testi. Droga, sesso, perversioni, e tutto quello che è la vita. L'inizio di "Sunday Morning" potrebbe ricordare i carillon usati per addormentare un bambino piccolo. Ma la successiva "I'm Waiting For The Man" è esplicita sin dal titolo. Il caro Lou Reed ci parla dell'attesa del suo spacciatore con toni crudi e chitarre urlanti. Il concetto di noise e di psichedelia inizia da qui (si narra che i Pink Floyd sentirono un demo dei VU e decisero di abbandonare il blues degli inizi per la psichedelia). Ma è impossibile dimenticare le chitarre lancinanti di "Venus In Furs" e di "Run Run Run". Il mantra rituale di "All Tomorrow's Parties" ci trascina alla selvaggia "Heroin". 7 minuti di distruzione. "There She Goes Again" e "I'll Be Your Mirror" sono altre due canzoni pop dalle tematiche non proprio politicaly correct. Uno dei pregi di questo disco è di essere immediatamente fruibile nelle sue componenti più pop e di essere disturbante e distruttivo nei suoi momenti più noise e disperati. Con questa combinazione l'ascoltatore riesce ad aprire la sua mentalità e amare anche le parti non immediatamente fruibili. A quel punto non potrà più ascoltare semplice pop-music ma dovrà comprarsi una chitarra elettrica e darsi all'ascolto di cose ben più radicali. Come qualche anno più tardi farà un certo Thurston Moore. Ovvero un Lou Reed punk che fonda i Sonic Youth. Tornando ai Velvet, nel giro di pochi anni il gruppo si scioglierà in modo piuttosto catastrofico. Non prima di averci regalato altri due dischi fondamentali: White Light, White Heat e VU. Lou Reed si darà alla carriera solista (con dischi fondamentali come Berlin e Transformer) così come John Cale. Nico lascerà il gruppo dopo questo primo disco e ci regalerà altre perle tra cui Chelsea Girl. Ma tutto quello che verrà dopo sarà solo la logica conseguenza di questo disco. E il mondo (musicale e non) non sarà più lo stesso.
[Dale P.]
Canzoni significative: Heroine, Sunday Mornign, Venus In Furs
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