Fossi un discografico farei uscire solo EP. Il formato medio (circa 20 minuti di durata), che all'epoca del vinile aveva l'aspetto del 10", è quello in cui comprimi il meglio di te stesso. Se confezioni un EP scarso cosa potrai fare sulla lunga distanza??
I Velvet Score, purtroppo, non hanno confezionato un EP e 50 minuti risultano pure troppi. Ed è un peccato perchè i primi 4 brani (che insieme fanno mezzora di musica, quindi pure più di un EP) sono belli, addirittura i primi due fantastici. Purtroppo rovinano tutto con le ultime 3 composizioni non particolarmente ispirate e un po' noiose.
Ma ancora non vi ho detto cosa suonano i Velvet Score. Immaginatevi un'incrocio tra i Mogwai e i Radiohead di Ok Computer. Un post-rock fatto di arpeggi e sfuriate, parti strumentali orecchiabili e piacevoli senza dimenticare l'azzeccato uso della voce. Lontani da noiose sperimentazioni la band suona come una mutazione del suono portato in Italia da band come Giardini Di Mirò.
In sostanza, un disco riuscitissimo fin oltre la metà e un po' noiosetto verso la fine: il bicchiere è certamente mezzo pieno!! Ascoltateli: lo meritano senz'altro.
[Dale P.]
Canzoni Significative: Back To The Painter's Brush, Crying On Pop Corn.
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