E' passato parecchio tempo da quando "La Stanza Di Swedenborg" colpì l'underground italiano con il suo incedere sognante e malato di scuola Jesu. I Vanessa VanBasten nel frattempo sono diventati una band vera e propria, hanno maturato un'idea di suono più "rock" meno soffuso e hanno colpito il pubblico live con bordate più dedicate al pubblico stoner che a quello "post".
"Psygnosis EP" è il risultato in studio di questo suono più "gonfio". Molto probabilmente sarà l'unico documento dei vVB con questa intenzione dato il ritorno ad una formazione più ristretta e meno "live".
Prendiamo quindi questi venti minuti come un'istantanea di un momento che difficilmente tornerà, ma che qui è privo dei difetti di intenzione che inevitabilmente affliggevano il gruppo dal vivo. Due brani per un totale di venti minuti: il primo (Tutto Avanti All'Indietro) è un rifferama degno dei migliori momenti dei Pelican, tra aperture shoegaze e rullate primordiali. Non suona come nessun brano mai scritto dalla band e onestamente sarei curioso di gustarmi un proseguimento in un altro contesto. Una ipotetica nuova strada da seguire.
Il secondo (Psygnosis) è un riassunto di quanto di meglio Morgan è in grado di fare con la sua band: equilibrio certosino di potenza e psichedelia. Tra lento headbanging e cervello sfasato. Diciamo senza ombra di dubbio che un brano del genere sintetizza al meglio il termine "heavy-psych". 14 minuti che volano, anzi che fanno volare l'ascoltatore verso lidi sconosciuti.
In attesa dell'attesissimo secondo album, Psygnosis (nome ispirato alla mitica casa di videogame) rimane un antipasto irrinunciabile.
[Dale P.]
Canzoni significative: Psygnosis, Tuttoavantiall'Indietro
|