Seguo gli Unearthly Trance dai tempi di "In The Red" e ne ho sempre apprezzato il malessere che sono in grado di trasmettere, uno stato di degrado spirituale acuto e verace e non la plastica posa di chi la depressione se la veste addosso solo per seguire un trend. La loro musica e' marcia come una palude sterminata di cadaveri ed e' un compendio formidabile di doom funereo, sludge e post-core.
Col tempo il diabolico trio di Brooklyn e' pure riuscito ad acquisire una certa propulsione cinetica che negli esordi era del tutto assente, come testimoniano le accelerazioni di "Permanent Ice", "You Get What You Want" e "Dust Will Never Settle", canzoni incluse negli ultimi due tomi della loro carriera. Di ritorno con "V" a due anni da "Electrocution", gli Unearthly Trance fanno pero' un passo indietro, almeno nella forma.
Abbandonate le tentazioni death-metal che cominciavano ad affacciarsi nel recente passato, i nostri tornano alle costruzioni slabbrate e narco(let)tiche di "In The Red" e "Season Of Séance, Science Of Silence" con un album che richiede parecchia applicazione per essere decifrato. Lenti e ombrosi, non tradiscono il proprio DNA, anche se la presenza dei Neurosis piu' sulfurei, quelli di "Enemy Of The Sun" e "Through Silver In Blood" (cosa vi ricorda "Adversaries Mask I"?) echeggia spesso e volentieri tra i muri di suono eretti da Ryan Lipynsky e soci.
Le consuete colate di catrame non vengono lesinate e "V" ha al suo interno un bouquet di brani di ottima fattura come "Unveiled", "The Horsemen Arrive In The Night", "Into A Chasm", "Sleeping While They Feast", l'agonia di "Submerged Metropolis", ma in tutto cio' non riesce ad infliggere il colpo di grazia. Le architetture di molte composizioni sono cervellotiche e complesse, c'e' un'ulteriore e piu' matura ricerca delle timbriche, ma quel guizzo brutale che in passato mi ha lasciato tramortito sulla sedia non sono riuscito ad intercettarlo.
Sara' forse che "V" e' anche un tantino piu' lungo del dovuto, magari sintetizzando la tracklist con un paio di tracce in meno il risultato globale avrebbe assunto un impatto diverso. Fatto sta che parecchi forse dissentiranno col parere del sottoscritto, ma temo che, nonostante la consueta classe degli Unearthly Trance, questo sia fino ad oggi il capitolo piu' debole della loro invidiabile carriera.
[Marco Giarratana]
Canzoni significative: Unveiled, Into A Chasm, The Horsemen Arrive In The Night, Adversaries Mask I.
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