Fin dalle copertine dei loro dischi si capiva che agli Uncle Acid piacessero i film anni 70 di genere. Non mi ha stupito scoprire che il loro sesto album sarebbe stata una sorta di colonna sonora di un film giallo immaginario, per di più italiano. La cosa sorprendente è che sono riusciti a chiamare Edwige Fenech, Franco Nero, Luc Merenda e farli recitare assieme in questo "Nell'Ora Blu". Il fatto che nessuna band del nostro paese abbia tentato questo affondo prima d'ora fa guadagnare parecchi punti all'operazione.
Il disco viene sviluppato come un radiodramma, format che probabilmente si ricordano solo i più anziani in cui attori generalmente teatrali portavano in radio uno sceneggiato. Quindi troviamo parti di dialoghi inframezzati da musica. I dialoghi sono in italiano ma scritti in modo piuttosto buffo, se non proprio sbagliato, ma recitati con convinzione dai protagonisti. La musica non è il classico hard rock sabbathiano che ci ha abituato la band ma una serie di omaggi a compositori di colonne sonore come Goblin, Cipriani, Micalizzi, Morricone, Frizzi. Essenzialmente questo non è un vero e proprio disco ma un omaggio ad un periodo e ad un modo di fare cinema dimenticato.
Molti obietteranno che in tanti si sono già cimentati in questo filone: dai nostrani Calibro 35 a band estere come Zombi e Anima Morte, fino a tutto il filone della neo psichedelia occulta italiana che ripescava anche la library più oscura. Non vedo perchè non possa esistere anche questo "Nell'Ora Blu", soprattutto perchè esattamente nessuno ha mai raggiunto la bellezza degli originali. Ma soprattutto perchè, come detto in precedenza, nessuno aveva osato creare un film ex-novo (anche se virtualmente) con attori simbolo del genere.
Un capolavoro? No. Un disco curioso? Assolutamente si. Da amare? Proprio per il suo carattere sbilenco e "sbagliato".
[Dale P.]
Canzoni significative: Il Tesoro Di Sardegna, Solo La Morte Ti Ammanetta.
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