Il black metal avanza, eccome se avanza. Non solo perchè molte band continuano a portare avanti un discorso alla vecchia maniera, ma soprattutto perchè in tanti si stanno dando da fare per rinnovare il genere. La lista sarebbe lunga: dai Gaerea ai Blut Aus Nord passando per i White Ward, i confini del genere si sono allargati a dismisura.
Gli Ultha rientrano a pieno diritto in questo gruppo di innovatori con la loro formula che unisce tratti caratteristici, come blast beat, riff in tremolo e ululati strazianti, a psichedelia oscura e passaggi post rock per un risultato finale catartico ed emozionale.
Il riff delll'iniziale "Dispel" sembra rubato ai Wiegedood, la produzione tira fuori un timbro cupo che dà un taglio preciso a tutto il lavoro come se il suono dei nostri arrivasse da una grotta antica. Dopo una lunga cavalcata, "Der Alte Feind" si infrange su una magnifica coda post rock, con tanto di assolo finale di sax, che suona come se la Beta Band avesse venduto l'anima al demonio.
Risuonano echi, feedback, rumori, vibrazioni, perchè la musica degli Ultha nasce per compenetrarsi con i rumori del mondo circostante in un magma unico e compatto.
Non fanno paura le lunghe composizioni, anzi si vorrebbe che brani come "Bathed In Lightning, Bathed In Heat" non finissero mai. La lunga intro odora dei migliori Solstafir, mentre quando il pezzo esplode si sentono gli echi dei Wolves In The Throne Room; "Carrion (To Walk Among Spiders)" è un brano epico con sfumature cosmiche.
"Haloes In Reverse" suona come se i Tool si fossero dati al black metal psichedelico e la conclusiva "Rats Gorged The Moon...And All Fell Silent" chiude in modo cupo e doloroso questo viaggio maestoso.
"All That Has Never Been True" è il lavoro di una band in stato di grazia ed è uno dei migliori dischi che il 2022 ci ha regalato.
[Francesco Traverso]
Canzoni significative: tutte.
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