Al quinto album, la band di Poia, Urlo e Vita puo' tranquillamente vantarsi di essere il nome di punta in Italia di un certo tipo di sonorita' derivate da stoner, doom e psichedelia. Con un lavoro incessante in cui convergono, oltre alla band, anche l'etichetta e la grafica, il trio e' fonte di esempio per il modo di gestire la propria arte. O, banalmente, di come si possa esaltare il proprio marchio con un approccio artigianale votato esclusivamente alla qualita'.
"Eve" arriva nei negozi in cd e vinile, ma e' quest'ultimo formato a far capire la cura, la dedizione e l'amore verso la propria arte: edizione limitatissima, serigrafata a mano, con cd e dvd incluso.
Al di la' dei contorni (potrei dirvi anche che Eve "e' un omaggio alla prima donna sulla Terra, Eva e alla ribellione al suo creatore per portare la Conoscenza all'Uomo.") il disco mostra il tentativo della band di staccarsi da un certo tipo di cliche' "doom psichedelici" enfatizzando maggiormente il lato seventies comunque ben presente anche nei precendenti (e nel genere in se che fonda le proprie radici su quel periodo storico). Se fossero ancora piu' rilassati potrebbero comparire affianco a formazioni di neo-psichedelia come Om, Harvestman, Us Christmas, Lichens, Six Organs Of Admittance ma il loro background vira maggiormente per un suono vagamente piu' muscolare incastrandosi esattamente a meta' fra la pesantezza degli Sleep e la psichedelia sognante degli Om.
Eve risulta quindi un lavoro meno oscuro dei precendenti ma, pur essendo un unico brano di 45 minuti, risulta anche meno "magmatico". O, detto in maniera antipatica, meno "Electric Wizard" e vagamente piu' personale. Anche se la formula dell'unico brano finisce per lasciare il desiderio di un disco vero e piu' organico.
[Dale P.]
Canzoni significative: II, III.
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