In questi anni ho colpevolmente sottovalutato l'australiana Uboa bollandola erroneamente come una versione minore di Lingua Ignota. Complice le devastanti esibizioni al Roadburn Festival del 2024 ho potuto comprendere meglio un'artista che sta facendo un particolare percorso sia personale che musicale. Avevo quindi aspettative molto alte per questo "Impossible Light", sicuro che Xandra Metcalfe avrebbe calato l'asso pigliatutto. E così è stato.
Nei 43 minuti del disco si assiste ad un film horror senza pause di tensione che parte con pugnalate al petto e che si sviluppa nei modi più atroci fino alla lunga agonia finale. Ovviamente sotto forma di composizione pseudo musicale: Xandra mescola elementi dark ambient, industrial, harsh noise per mettere in scena uno spettacolo di dolore e sofferenza, mortalità e depressione. Ma soprattutto confusione. Una confusione che ricorda per molti aspetti quella dei Liturgy, la cui Haela Ravenna Hunt-Hendrix è qui ospite.
"Impossibile Light" è un album francamente difficile da descrivere e da paragonare: ma se avete curiosità e coraggio potreste capire come la luce presente in questo disco non è solo "impossibile" ma anche decisamente abbagliante.
[Dale P.]
Canzoni significative: Endocrime Disruptor, Impossible Light / Golden Flower.
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