Era un po' che il nome Treedeon mi capitava tra le mani ma per qualche motivo passavo sempre oltre. Poi un giorno i cari amici Might mi scrissero che andavano in tour con questo trio fotonico e che dovevo assolutamente ascoltarli. Ok a mia discolpa nome e copertine non invogliano per niente ma non è che sono tutti i Bell Witch.
Vedo che l'etichetta che li produce è la Exile On Mainstream, label che adoro ma che difficilmente fa breccia nel cuore della gente (e questo ci fa capire quanto in realtà gli appassionati non siano così appassionati). Ok, sono finalmente convinto a schiacciare play.
Appena parte il disco mi pento immediatamente di aver temporeggiato. Treedeon suonano esattamente quello che adoro: pensate al suono dei Melvins di Bullhead e Lysol, quello dei brani lunghi, fangosi e ossessivi. Quello che mise le basi del suono sludge, quello che manco i gruppi più marci hanno voglia di di seguire. Ecco. I Treedeon sono esattamente quello. Potrei aggiungere alle influenze Goatsnake, Burning Witch, Sunn O))), Acid King ma siamo sempre lì: parliamo sempre di gente invasata dei giovani Buzz & Dale. C'è anche del doom più classico nascosto tra le pieghe ma è giusto una spruzzata di colore in mezzo alla fanghiglia più immobile. Ah anche qualcosa che potrebbe ricordare i Soundgarden di Ultramega Ok / Louder Than Love più lenti.
Se vi ho incuriosito ora vi conquisto: alla voce e basso troviamo Yvonne Ducksworth dei leggendari Jingo De Lunch. Non fate il mio stesso errore: procuratevi il disco immediatamente e mettete l'amplificatore a 11.
[Dale P.]
Canzoni significative: Nutcreme Superspreader, New World Hoarder.
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