L'originalità non è una delle doti degli spagnoli Toundra. I primi quattro album erano senza nome, il quinto almeno era intitolato Vortex. Per il sesto hanno musicato Il Gabinetto del Dr Caligari, perchè una band post rock non può resistere al fascino di riscrivere la colonna sonora di un film muto. L'ultimo si intitola "Hex" che fa venire in mente due capolavori giganteschi in ambito più o meno simile: quello degli Earth e quello dei Bark Psychosis. La copertina tra l'altro ricorda vagamente Animals dei Pink Floyd. La musica, interamente strumentale, è un nervosissimo post rock che pesca da Mogwai, Russian Circles, Mono, Pelican, Explosions In the Sky fatto di arpeggini, botta e risposta fra chitarre, delay e saliscendi emozionali. Niente di nuovo sotto al sole. Ma niente di niente. Eppure è tutto fatto talmente bene che "gira". Gli spagnoli sanno come construire un brano postrock, sanno come fallo flirtare con il post-metal e con il progressive per garantirgli un peso specifico superiore, sanno creare visioni e sanno come non stufare.
Se siete quelli che divorano questo genere a colazione probabilmente lo metterete nella top di quest'anno, tutti gli altri invece lo troveranno inutile e già sentito. Indubbiamente un disco di genere ma fatto tremendamente bene.
[Dale P.]
Canzoni significative: El Odio, Watt.
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