L'emozione è tanta. Dopo 5 anni di silenzio (o quasi il box Salival è uscito solo adesso in Italia). L'inizio è folgorante. E i Tool sono ancora meglio di come ce li ricordavamo. Ma soprattutto molto più accessibili. Sarà che in tutto questo tempo abbiamo potuto immergerci nel loro mondo fatto di paure, perversioni, sofferenza e rabbia. Sarà che la musica sembra molto meno metal e sempre più prog. Sarà che Maynard, dopo la sua esperienza con gli A Perfect Circle, si impegna a cantare melodie molto più rilassate. Ma già l'iniziale The Grudge è folgorante. Sembra di ascoltare i Genesis come se a Peter Gabriel piacesse il metal. Ma poi la musica dei Tool non ha molto a che fare col metal. E' qualcosa di oltre. Di totale. Perchè tutte le musiche del mondo si ritrovano sotto la sigla TOOL. E poi vogliamo parlare dei musicisti? Il basso ma, soprattutto, la batteria sono assolutamente devastanti. Certe ritmiche sono intricatissime, difficilissime e affascinanti. La chitarra disegna trame mai banali e assolutamente evocative. Ma la voce di James Maynard Keenan è fuori dal mondo. Ora come ora solo due cantanti possono risultare altrettanto efficaci. Ma non vi dirò il loro nome perchè sono sempre i soliti. Maynard è fantastico. Ascoltate le urla finali di The Grudge. O la melodia di The Patient. Una voce così espressiva dove la trovate al giorno d'oggi? Per dare un senso di continuità al progetto Lateralus (perchè non si parla solo di musica ma anche di video, concerti, siti e chissà cos'altro) i nostri hanno inserito degli intermezzi perfettamente attinenti al disco e alla sua atmosfera. Insomma un opera d'arte. Potrei scrivere per ore della bellezza di questo disco. Ma non vi resta che andare a comprarlo. Subito.
[Dale P.]
Canzoni significative: tutte.
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