Avevo una certa curiosità nell'ascoltare questi The Sword, capaci di far parlare di sè per avere il merito di rivitalizzare il metal. Curiosità accentuata dal fatto che quest'estate la band texana aprirà il tour europeo dei Metallica assieme ai Down.
Curiosità che scemava nel sentire riferimenti lirici di draghi ed elfi e nel pronunciare le due parole "Iron" e "Maiden" come ispirazione.
Infatti il disco si rivela veramente poca cosa, i metallari troveranno negli Sword la classica band di heavy metal anni 80, quelli più esigenti pure. Per la gioia dei primi e la noia dei secondi.
Di moderno i The Sword non hanno niente, nè vogliono esserlo. Quelli che sbagliano sono coloro che cercano di spacciare i texani come degli innovatori (o anche solo dei rivitalizzatori) quando sono la band più conservatrice che abbia ascoltato ad anni. Heavy Metal alla Iron Maiden con voce alla Black Sabbath.
Riff suonati con impeto e suonati non proprio eccellentemente come tradizione vuole (ecco forse è questo che li rende più "alternativi"?), brani che non rimangono in testa e che si confondono tra le miriadi di produzioni analoghe da rockfm qualunque.
Ascoltatevi Baroness, Mastodon, High On Fire, Electric Wizard, Gallhammer.
[Dale P.]
Canzoni significative: The Sundering, The White Sea.
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