Il difficile terzo album. Non credevo che avrei mai scritto questa frase, ancora meno riferita ai System Of A Down. Eppure "Mezmerize" è il tipico terzo album che non va da nessuna parte. Mostra un gruppo alla corda, che vaga senza una direzione precisa.
Il problema è principalmente musicale. Le linee melodiche sono quasi sempre azzeccate e sufficientemente orecchiabili da non deludere il fan meno pretenzioso ma, chi ha fatto dei System Of A Down l'unico baluardo inespugnabile del genere, dovrà rivedere le proprie posizioni.
Partiamo con un po' di dati: 11 canzoni per 35 minuti circa. Vi sembrano pochi? La cosa incredibile è che il disco risulta anche troppo lungo. Basta prendere come esempio il singolo "B.Y.O.B.": per i primi due minuti e mezzo un'ottimo brano un po' ruffiano. Al terzo minuto skippi. In realtà prosegue fino a 4 minuti e 20. Sfido chiunque ad arrivarci senza addormentarsi!
Spesso si saltano brani interi, riempitivi e inutili senza possibilità di salvezza. Però, quando azzeccano la canzone, c'è da saltare per tutta la stanza a fare stage diving: ascoltate "Radio/Video" (invero anche questa verso la fine risulta tutta uguale), "Cigaro", "Violent Pornography" e "Sad Statue".
"Mesmerize" è costruito su riff poco originali (spesso debitori del vecchio thrash) messi assieme alla bene e meglio, tanto per dare un'idea di stravaganza. Non c'è urgenza (che rendeva grandissimo l'esordio), nè canzoni spettacolari (che rendevano grande, invece, "Toxicity"), nè una grossa personalità (che rendeva grande la band).
Ci restano, invece, solo un pugno di buoni brani che, rapportati al vecchio catalogo della band, perdono ancora più il loro gia scarso valore.
[Dale P.]
Canzoni significative: Sad Statue, Cigaro.
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