Dalla nostra memoria non se ne sono mai andati, ma dalle scene gli Swans latitavano da ben quattordici anni, ovvero da quando diedero alla luce l'ultima di una serie di pietre angolari del rock contemporaneo piu' cerebrale e visionario, quel "Soundtrack For The Blind" ancora oggi impermeabile all'erosione del tempo. Michael Gira non se n'e' stato di certo con le mani in mano in questi anni, come tutti voi saprete: ha prodotto alcune nuove band, si e' dedicato alla sua label, la Young God Records, e ha composto musica con gli ottimi Angels Of Light. Ma l'ombra, gigantesca e come poche cosi' influente, di una creatura ritiratasi quando ancora molto poteva esser detto stava li', la belva respirava nel buio, e i suoi sospiri Gira non ha potuto ignorarli. Mentre componeva del materiale da riunire in un lavoro solista dal titolo "I'm Not Insane", l'inquieto Michael penso' bene di rispolverare la vecchia ragione sociale e nel gennaio 2010 arriva quindi l'annuncio del ritorno degli Swans, ma senza Jane Jarboe e i suoi suadenti e sinistri vocalizzi, e di questo, non possiamo nasconderlo, ce ne rammarichiamo e non poco.
Le campane suonano a festa, ma non c'e' nessun santo patrono da celebrare, nessun dio da ringraziare, la terra trema e si squarcia e ci inghiotte nel baratro dell'angoscia. Non pensiate che l'anima cupa e desolante degli Swans sia andata persa, non sarebbero piu' loro altrimenti, ma sappiate che gli irraggiungibili picchi di depressione di un tempo sono un po' distanti. La forza espressiva pero' e' rimasta pressoche' la stessa, cosi' com'e' rimasta inalterata la trasfigurazione delle forme e delle strutture classiche.
Tira sempre un vento che pare spingerci verso il limite di un collasso spirituale collettivo, ma "My Father Will Guide Me Up A Rope To The Sky" non e' avvolto da quella drammatica patina di improrogabile morte istantanea. Gira sale in cattedra con le sue litanie tossiche, e in "Reeling The Liars" ci conduce per mano verso i panorami rustici degli Angels Of Light. In "No Words/No Thoughts" traspirano dal suolo colonne di fumo denso che lasciano presagire l'incombere di un apocalittico post-metal alla Neurosis. "Jim" e' un blues che claudica alla maniera di Tom Waits, "Eden Prison" e "My Birth" riassumono la carica marziale dell'intero album. Certo, e' anche vero che Jarboe sarebbe calzata a pennello nella raggelante "You Fucking People Make Me Sick" (ma c'e' Devendra Banhart in compenso, se puo' interessarvi), la sua assenza pesa indubbiamente come un macigno.
Morti e risorti, gli Swans fendono un colpo di coda degno del loro nome, anche se, invero, quel malessere viscerale che un tempo rese enormi i loro dischi sembra oggi essersi un po' sbiadito. Resta comunque l'impronta di uno stile inconfondibile, la ricomparsa di un volto familiare che la memoria non potrebbe mai dimenticare.
[Marco Giarratana]
Canzoni significative.: No Words/No Thoughts; You Fucking People Make Me Sick; Jim; Eden Prison.
|