Dopo il greatest hits del 2004 che sembrava aver posto la fine del terzetto i Supergrass ritornano con il nuovo "Road To Rouen".
Che dire … potevano anche non tornare!
Si tratta infatti di un album totalmente impalpabile, pesante già dalla prima “Tales Of Endurance (Parts 4, 5 & 6)”!
Pensare che le fortune della band erano dovute alla freschezza e leggerezza delle loro songs (vedi il capolavoro pop “ALRIGHT” su tutte) fa davvero rabbia ascoltare questo nuova produzione.
Guz, Danny, Mickey sembrano aver perso la rotta, un cambio di stile che strizza l’occhio al folk e al blues o piuttosto un revival del passato (Stones su tutti)…boh chi lo riesce a capire mi spieghi. Io so solo che sto tentando di trovare qualcosa di interessante in quest’album e dopo una serie di repeat a catena mi ritrovo sempre al punto di partenza.
Pensare che sono solo 9 tracce…forse come colonna sonora della “Corazzata Potemkin” calzerebbe bene insieme alle famose 18 bobine fantozziane!
Spiegatemi l’interlude assurdo di “Coffee In The Pod” con un “ricercato” “Ehh” che segue costantemente la traccia.
Ecco, la cosa più interessante è probabilmente rappresentata dal brano che da titolo all’album cioè “Road To Rouen” che ha il riff strappato al telefilm “Starsky & Hutch”.
All’ennesimo ascolto risulta piacevole anche il primo singolo pop-swing “St.Petersburg” con un cantato a metà tra Kelly Jones (Stereophonics) e Liam Gallagher (Oasis). Due canzoni apprezzabili su nove sono davvero troppo poche!
Dirottate le vostre finanze su qualcos’altro! O se avete crisi nostalgiche rispolverate “I Should Coco”.
[Steliam]
Canzoni significative: St Petersburg, Road To Rouen.
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