Sono passati 3 anni da "Strega", esordio della band di Salt Lake City formata da 3/5 donne e che vede in organico anche il violino, il quale attiro' l'attenzione degli ascoltatori di Doom amanti dalla deriva piu' gotica e malinconica. Per questo mi ha incuriosito la pubblicazione di "No Help For The Mighty One" per Profound Lore, etichetta regina per sonorita' oscure, sperimentali e di grande qualita'.
"No Help For The Mighty One" e' un disco lungo e parecchio variegato, non sempre a fuoco, ma capace di azzeccare alcuni momenti realmente emozionanti da valere anche per gli inevitabili giri a vuoto, figli anche di un genere devoto all'immobilita', ma anche da scelte sonore che non rendono giustizia all'impatto che la band vorrebbe esprimere.
"No Help For The Mighty One" e' un disco di doom-psichedelico con inevitabili influenze folk ma anche classic rock. La forte componente gotica viene questa volta sacrificata in favore di un ispessimento delle intenzioni, decisamente slabbrate e apocalittiche tra lo sludge piu' cupo, il doom piu' violento e un attitudine psichedelica post-metallara.
Il disco si apre con "Borrowed Time Borrowed Eyes" che mette l'ascoltatore tra Melvins ed enfasi sabbathiana, vagamente Coven. Non e' il brano migliore ma serve per inoltrarci nel disco per gradi. Convincono molto di piu' le successive "Beneath The Crown" o "The Inheritance", dove la cantilena doom viene mescolata ad attacchi di violenza tra noise e psichedelia. Oppure "Attack Of Golden Mountain" in cui aleggia un atmosfera da "festa rovinata" con i violini sfibrati dalla ricerca di una luce costantemente oscurata dal pesante riff di chitarra. Un brano che nei suoi 9 minuti trasporta la mente dell'ascoltatore in un mondo stregato e magico.
Il disco mantiene sottopelle un'ambientazione "freak", tanto da non stupirci di ascoltare "House Carpenter", classicissimo brano folk in versione acapella giusto un pelo dalla fine del disco, suggellata dal martellamento di "Dark Country".
Come avete capito un disco per gli amanti delle sonorita' doom piu' oscure, ma anche per coloro che non disdegnano paesaggi psichedelici piu' inquietanti del solito trip tutto wha'-wha' e riverberi.
[Dale P.]
Canzoni significative: Beneath The Crown, Attack Of Golden Mountain.
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