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Autore: Staind
Titolo: Break The Cycle
Anno: 2001
Produzione:
Genere: rock
/ grunge / post-grunge
Voto:
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Non date retta a tutti quei critici che distruggeranno questo disco. Sono gli stessi che vi vogliono impedire di comprare qualsiasi release dei Pearl Jam o cercano di convincervi che i Creed fanno schifo. Sono quelli che magari ascoltavano grunge quando erano in due a farlo (tempi Mudhoney e Tad) e non gradiscono la "svolta mainstream" del genere. Ebbene gli Staind sono fatti per tutti quelli che si sentono orfani del decandentismo degli Alice In Chains e di tutta quella depressione tipica del genere. Qua c'è da tagliarsi le vene come quando ascoltavamo album epocali come TEN o DIRT. Qua c'è sofferenza e dolore. C'è la sensazione di cadere nel nulla avendo la certezza che non ci saranno appigli a salvarci. C'è il dolore di un uomo. Ma è lo stesso dolore che tutti noi proviamo quotidianamente. C'è paura, rabbia, sofferenza. Tutto questo filtra attraverso la splendida voce di Aaron Lewis, uno che verrà ricordato come una delle più belle voci di questo decennio. Ascoltate brani come Epiphany, Open Your Eyes o Outside. Sarà difficile che non vi venga la pelle d'oca. Amerete questo disco ve lo posso assicurare. O forse lo odierete con tutte le vostre forze perchè vi farà soffrire. Sarà difficile toglierselo di dosso.
[Dale P.]
Canzoni significative: Epiphany, Outside, It's Been Awhile.
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