Non sempre il miglior modo di ascoltare un disco è in camera di fronte alle casse dello stereo. In quel caso "Honest Labour", secondo disco del duo di Manchester Space Afrika, funzionava solo in parte. Arrivato l'autunno, le piogge e il primo freddo me lo sono messo in cuffia e sparato durante il mio peregrinare in città. Prima in metropolitana, poi passeggiando fra le insegne accese del tardo pomeriggio di Ottobre. A quel punto "Honest Labour" ha guadagnato il senso, facendomi da compagno in una città che si trasformava con la musica, finendo per assomigliare ad un paesaggio distopico ma ormai sempre più vicino al reale.
Dopo gli esordi un po' più movimentati Space Afrika hanno deciso di alleggerire la proposta con un'elettronica morbida dai toni dub e dal sapore dark. Mi è venuta in mente la scuola Hyperdub (Burial su tutti ovviamente), certo trip-hop oscuro e tutta quella musica che ama Kevin Martin.
Mettetevi una felpa pesante, magari nera, armatevi di cuffie e buttatevi nel traffico cittadino serale. Mentre tutti tornano a casa, invece di prendervi un aperitivo, fate una passeggiata con "Honest Labour" a tutto volume. Guardatevi intorno e vedrete il paesaggio mutare sotto le note del duo.
[Dale P.]
Canzoni significative: Indigo Girl, LV, Girl Scout Cookies.
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