Caos. Potrebbe finire qui la recensione e i più svegli di voi andrebbero comunque a lanciarsi verso il negozio di dischi più vicino (il web).
Eppure, più ascolto il disco in questione e meno filo logico riesco a trovare in questo esordio sulla lunga distanza dei "So I Had To Shoot Him". Bello? Può darsi. Brutto? No, di sicuro. Ben suonato? Si, diciamo anche ottimamente. Originale? Senza dubbio. Ok, abbiamo giustificato un bel po' di stellette.
Il problema principale è che non si capisce niente di quello che la band vuole suonare.
Provate a pensare ad una band tipo Dillinger Escape Plan un po' più sludge con una pazza scriteriata alla voce, tipo Diamanda Galas. Nell'insieme suona esattamente come il caos.
Non c'è filo conduttore, parti che si susseguono senza un filo di gusto apparente, ritornelli ridotti all'osso, dissonanze come se piovesse.
Un disco difficilissimo da seguire ma senza dubbio stimolante, anche se adatto solo a stomaci forti. Se volete un passatempo passate altrove.
[Dale P.]
Canzoni significative: tutte.
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