"Non si può giocare con il cuore della gente se non sei un professionista". Billy Corgan è uno che ha capito come rendere moneta sonante la "teenage angst". O almeno così è stato in passato. Frasi ad effetto, riff potenti, marchi di fabbrica forti come la zucca pelata, la voce da bambino al citofono e la maglietta "Zero".
Gli Smashing Pumpkins hanno raccolto più di quello che hanno mai meritato. In fondo 3 ottimi dischi ne fanno una band da coppa uefa più che un classico della musica. Tra l'altro con appena 6 dischi in 15 anni di cui un paio decisamente dimenticabili. Dopo 7 anni da Machina II, e 3 dalla meteora Zwan, ci ritroviamo l'ennesimo disco solista di Billy Corgan in cui cerca di replicare i bei tempi che furono.
Peccato che la produzione sia orribile come non mai. Non a caso si tratta al banco di regia troviamo Roy Thomas Baker abile nel lavorare con band pomp rock (Queen, Darkness, Bowie, Cars, Cheap Trick) ma non a suo agio con suoni "alternative". Quindi voce in primo piano e arrangiamenti dubbi rovinano un disco che era già rovinato sulla carta degli spartiti data la pochezza di idee e l'imbarazzo generale.
La zucca di Billy è ufficialmente vuota e dopo il fallimento di Zwan, del disco solista e del libro di poesie ha giocato il jolly della memoria affiancodosi al fido Jimmy Chamberlin e prendendo due brutti sosia di D'Arcy e James Iha.
Triste vedere cosa è disposta a fare la gente per pagare le bollette o per rigodere della gloria riflessa di anni addietro, che difficilmente torneranno...
L'ascolto del disco è una tortura per tutti quelli che hanno amato gli Smashing Pumpkins. E chi non li ha amati? Billy smettila di giocare con il cuore della gente...
[Dale P.]
Canzoni significative: Tarantula, United States.
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