I francesi Slift hanno avuto un discreto hype dopo la registrazione di un ottimo live per il format youtube di KEXP. Contando che decine e decine di artisti indipendenti ospitati dal programma non ottengono poi granchè si può capire che quell'esibizione aveva una marcia in più. C'è stata quindi una grande caccia ai loro lavori su disco e a beneficiarne fu "Ummon", pubblicato nel 2020 e secondo disco del trio. Devo dire la verità: pur piacendomi non mi impressionò granchè. Ho accolto con curiosità la notizia che la leggendaria label di Seattle Sub Pop li aveva messi sotto contratto pensando che forse fossi io a non aver colto le potenzialità della band.
Ilion è nettamente diverso rispetto al precedente: molto più originale e meno derivativo della classica forma "trip psichedelico che va avanti fra esplosioni e momenti riflessivi" e parte subito calando un asso non da poco: la monumentale title track, 11 minuti che convincerebbero anche il più scettico.
Ilion (che dura 80 minuti!) è un disco massiccio che prova ad esplorare nuove strade nell'ambito heavy psych, forti anche di alcune idee rubacchiate ai King Gizzard & The Lizard Wizard. Il trio non si vergogna a combinare attitudine garage votata all'energia, riffoni doom sepolcrali, viaggi cosmici e stranezze varie. Il tutto suonato con una capacità quasi progressive che convincerà anche i lettori di Classic Rock.
Insomma, una grande sorpresa. Sub Pop ci ha visto giusto anche questa volta!
[Dale P.]
Canzoni significative: Ilion, Nimh.
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