Il post-riotgrrrls è tutto all'insegna delle Sleater Kinney. 3 ragazze con salde radici underground, due chitarre, una batteria e 3 democraticissime voci sono gli ingredienti della band. Prendete quindi le Bikini Kill, sostituite la rabbia con una disperazione tipicamente grunge, inserite forti dosi sixties e indie-rock al post del grezzo punk e sarete molto vicini a sintetizzare il sound Sleater-Kinney. All'epoca dell'uscita in molti furono pronti a giurare del prossimo successo della band. Così non avenne, ma non è molto difficile capire perchè. Al di là dell'effettiva orecchiabilità, Corin Tucker non è certo una cantante addomesticata e tra i solchi dell'album urla fregandosene di 3/4 delle regole del bel canto. Le architetture sonore non sono poi considerabili pop. Ma nel post-Nirvana, tutto sarebbe stato possibile. Pure che il gruppo rock più celebrato al mondo fosse formato solo da ragazze!
[Dale P.]
Canzoni significative: tutte.
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