A due anni di distanza dal loro ultimo lavoro in studio ("Takk"), tornano i Sigur Ros. E tornano alla grande con un doppio EP che esce in contemporanea allo splendido documentario "Heima", testimonianza del tour estivo del 2006, in giro per la loro meravigliosa terra natia: l'Islanda.
Nel primo Cd, "Hvarf", troviamo brani elettrici, in parte inediti, in parte rivisitazioni di gemme del loro repertorio, risalenti ai vari periodi della band (1995-2002).
Si comincia con "Salka", dolcissima litania, inquietante e, come nel piu' classico repertorio dei nostri, in crescendo, con gli acuti di jón þor birgisson che rincorrono il muro elettrico costruito dalla band.
Piu' tradizionalmente pop, "hljómalind" con chitarre che esplodono su un ritornello che rimane stampato in testa al primo ascolto.
C'e' potenza, c'e' gioia, c'e' introspezione, c'e' emozione, c'e'continua evocazione di terre desolatamente isolate, ma cosi' consolatorie.
Continua il viaggio con "í gær", che si avvia leggera su un intro da carrilon e si accende, improvvisamente, con suoni che ricordano i "The Gathering" di "Nighttime Birds".
"Von" era la title-track dell'omonimo esordio della band (1997), ma risale addirittura a due anni prima quando il quartetto era ancora un trio; il pezzo è stato riarrangiato poi con un lungo lavoro, svolto soprattutto durante i concerti, ed è qui in una versione molto più dilatata rispetto all'originale; si sfiorano i 10 minuti di stupore.
La prima parte si chiude con "hafsól" (anch'essa ripescata dal primo album). Inizia con un giro di basso tooleggiante, e continua come una preghiera ripetitiva ed emozionante. Ascoltatela in silenzio, soli. Splendida. Intensa. Il picco di questo primo EP, concluso da una lunga outro in cui voce, violini, chitarre, sezione ritmica, si arrampicano, si rincorrono, ci elevano. Impossibile rimanere indifferenti.
Nella seconda parte di questo doppio EP, "Heim", troviamo registrazioni live, in versione acustica.
Il primo brano, "samskeyti", interamente strumentale, è presente anche nell'album "()" ed è registrata al termine di un concerto, senza il pubblico ormai sfollato. Sorprende la pulizia perfetta dei suoni. Puri.
"starálfur", pezzo del 1998, che la band ha tralasciato molto durante gli ultimi tour, viene riproposto in una splendida versione acustica registrata live nello studio della band. Vengono alla mente i Radiohead più calmi, soprattutto nella voce e, per una volta, la band islandese si cimenta nella forma più classica di canzone senza i continui cambi atmosferici a cui ci hanno abituati.
Incredibile "Vaka", registrata outdoor dalla band, sotto una lieve pioggia, con il trio d'archi islandese amiina girls. Se ascoltate attentamente, sentirete anche il canto degli uccelli (anche loro si esibiscono live!) fare da sfondo a questo piccolo gioiello di calma.
"ágætis byrjun" (introdotta da un piano avvolgente), "heysátan" e "von" (già ascoltata nel primo di questi due cd in versione elettrica), chiudono il disco.
"Hvarf/Heim" è, in definitiva, un modo meraviglioso per avvicinare questa imperdibile band. Per i fans, non credo di dover aggiungere altro.
[Francesco Traverso]
Canzoni significative: "hafsól", "Von" e "hljómalind".
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