Shiner sono senza dubbio fra i segreti meglio custoditi dell'underground americano degli anni 90. Provenienti da Kansas City, Missouri, hanno pubblicato nella seconda metà degli anni 90 una manciata di dischi a cavallo fra alternative rock, math rock, emo, post-hardcore e noise rock. Talmente inafferabili che in effetti sfuggirono praticamente a tutti. Assolutamente meritori di essere ripescati, quest'anno avrebbero affrontato un tour di reunion negli Stati Uniti; un po' per rivedere vecchi amici e un po' perchè avevano del nuovo materiale da far sentire.
La pandemia ha ovviamente annullato il tour ma non l'uscita del disco che è una delle più belle sorprese del 2020, alla pari del ritorno degli HUM.
"Scahdenfreude" esce 19 anni dopo il quarto disco "The Egg" (uscito su DeSoto nel 2001): ed è un gran bel sentire!! Il lavoro rivela una band che ha lasciato un po' da parte le derive "emo-math rock" ormai datate in favore di un inebriante viaggio "space rock". La band è riconoscibile nelle scelte sbilenche e nel gusto di fondo, ed è bello sentirla ruspante e bella heavy: sembrano quasi dei Cave In più lisergici o dei Torche più tranquilli!
Un disco adatto ai nerd degli anni 90, che saranno ben felici di ritrovare un nome che sembrava ormai perduto, ma anche agli stoner psichedelici più viaggiosi.
[Dale P.]
Canzoni significative: Genuflect, Swallow.
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