Dopo una lunga sequenza di autoproduzioni, esattamente 10 anni fa Sharon Van Etten debuttò con l'album "Because I Was In Love", presentandosi come una piccola Cat Power country. Stessa voce fragile, stessa malinconia, stesso caschetto da maschiaccio e stesso visino angelico. 10 anni dopo, un po' come accadde a Chan, è totalmente cambiata: in pace con se stessa e con il suo aspetto, ma soprattutto con la sua musica. In un certo senso Sharon ora ha la grinta di Patti Smith, la stessa voglia di farsi portavoce e la stessa enfasi sonora. Un bel salto che a Sharon riesce per metà, finendo, per nostra fortuna, incastrata nella sua natura imperfetta. Fra arrangiamenti elettronici (Comeback Kid, che ricorda un po' Zola Jesus), schitarrate, momenti ambient e canzoni solitarie "Remind Me Tomorrow" è il disco della svolta di Sharon ma anche un disco ricco di momenti da ricordare (Seventeen, su tutto).
Un album da sviscerare e inevitabilmente da amare. Ma se volete i timidi bozzetti sonori del passato lasciate perdere.
[Dale P.]
Canzoni significative: Seventeen, Jupiter 4.
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