Saul Williams è senza dubbio uno dei migliori artisti degli ultimi anni, ma non mostrando i muscoli su Mtv, trattando temi scomodi e scegliendo uscite trasversali rimane visibile solo per una stretta nicchia di attenti seguaci dell'"altro hip hop".
Questo disco risulta però importante per parecchi motivi: in primis la collaborazione con Trent Reznor, che ritorna a fare il talent scout (Marylin Manson e Filter sono due sue "creature") producendo il disco in modo ben più lucido rispetto agli ultimi lavori dei Nine Inch Nails. Oltre alla produzione di Trent non trascurabile il lavoro di mixaggio di Alan Moulder (Gary Numan, Smashing Pumpkins) e la presenza del fido Atticus Ross a garantire un sigillo "100% Nothing".
Secondo motivo di interesse è lo stesso del tanto chiacchierato "In Rainbows" dei Radiohead: la forma di distribuzione. Finalmente gli artisti dopo anni di lamentele hanno capito di doversi muovere in prima persona per cambiare le cose: grazie al web è possibile raggiungere chiunque senza dover per forza passare sotto le mani di una label.
Nel sito ufficiale dell'artista è quindi possibile scaricare l'album gratuitamente in alta qualità (192k) con copertina e booklet, in più se si vuole dare un contributo, con 5$ potete scaricare l'album anche a 320k e in formato FLAC.
Ma non ci sarebbe niente da dire se l'album non valesse neanche il tempo del download. E invece basi intelligenti e pesanti fanno da ottimo contrappunto alla voce di Saul, mai banale e sempre ficcante.
Curiosamente o meno il disco è fondamentale per i fan dei Nine Inch Nails, con cui condivono intenzioni, suoni, beat e impietoso incedere ma anche per tutti coloro che si sentono orfani di un vero "crossover".
Un disco che suona come il meglio degli anni 90 ma con una filosofia avanti di almeno 5 anni. Con buona pace dei Radiohead.
[Dale P.]
Canzoni significative: WTF, Convict Colony.
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