Non molto tempo fa un sedicente critico musicale sentenziò che un disco deve avere una coerenza di fondo, che iniziato un discorso non si può saltare ad un altro all'improvviso. Probabilmente non ha mai ascoltato un disco dei Melvins in vita sua. Certamente non apprezzerà il nuovo album di Sasami, artista molto particolare che onestamente ignoravo fino a poco tempo fa.
"Squeeze" inizia con "Skin A Rat" che in effetti non è molto dissimile da certe stranezze tipiche della band di King Buzzo: tempo pseudo sludge, suoni heavy strampalati e una voce bizzarra. La successiva "The Greatest" è una ballad epica che sembra uscita da un album di Mitski. "Say It" la potremmo definire industrial metal. "Call Me Home" si tuffa nelle atmosfere dark-pop wave. "Need It To Work" è un altro strampalato rock alternativo noise non troppo lontano dalle stranezze Amphetamine Reptile. "Tried To Understand" è country-folk con tanto di assolo di fiati. "Make It Right" ha il suono del power pop. "Sorry Entertainer" ritira fuori i chitarroni alla Melvins. La title track è una marcetta horror sbilenca. "Feminine Water Turmoil" è un intermezzo di musica contemporanea che fa da preludio alla finale "Not A Love Song" una ballatona un po' grunge country.
Alla fine del disco non ci ho capito molto. Solo che Sasami fa parte di quegli attuali personaggi pop che in realtà sono molto di più (tipo Halsey). Non ha un filo conduttore ma scrive quello che le viene in testa, mostra una conoscenza della materia molto particolare e le piace spiazzare. "Squeeze" è quindi un buon disco, curioso e intelligente ma che patisce il non muoversi in uno stile di fondo che, però, è anche il suo pregio. Se cercate una playlist variegata questo disco potrebbe essere la scelta giusta. Se volete coerenza lasciate perdere.
[Dale P.]
Canzoni significative: Sorry Entertainer, Skin A Rat.
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