Rosalie Cunningham è un enigma. E' un enigma che un personaggio come lei non riesca ad uscire dallo status di culto. La sua precedente band Purson si fece notare esclusivamente dai fanatici completisti dell'etichetta Rise Above e pur avendo pubblicato due buoni dischi di retro rock pop psichedelico si sciolse nell'indifferenza generale. Nel 2019 debuttò da solista con l'ottimo disco omonimo che sarebbe stato in grado di incantare gli appassionati di rock psichedelico ma anche quello fu un mezzo buco nell'acqua.
"Two Piece Puzzle" non porta mutamenti nel sound di Rosalie dimostrando come sebbene il genere non la accetti del tutto lei ne rimanga totalmente innamorata. I problemi sono due: Rosalie è decisamente avvenente: sembra a tutti gli effetti una Grace Slick un po' più dark mentre solitamente gli appassionati di questo genere preferisco gli elfi barbuti dei boschi. Il secondo è che la sua musica latita un po' di originalità e talvolta sembra di ascoltare un tributo a questa o quella band.
Ma proprio perchè è una profonda conoscitrice del genere Rosalie maneggia piuttosto bene il pop di scuola tardo Beatles, l'art rock di Kate Bush, la psichedelia, il progressive, il folk e il glam al servizio di belle canzoni cantate divinamente. E suonate ottimamente da lei (batteria a parte). Se amate i primi anni 70 dovreste darle una possibilità. E andate pure a ritroso: non ne rimarrete delusi.
[Dale P.]
Canzoni significative: Donny Pt Two, Duet.
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