La Loudblast si rivela la migliore etichetta italiana in ambito di moderno metal. Che sia crossover, hardcore, stoner poco importa, il fiuto dei ragazzi della label va oltre queste stupide definizioni. Questo è il quinto split dedicato alle rivelazioni underground. E se i Settlefish si sono già accasati presso l'americana Deep Elm e i Laghetto sono pronti per ricevere i giusti consensi, i Rex Devon (che aprono questo split) sono pronti per qualche major americana. Perchè, partendo dai suoni Korniani, sviluppano in maniera personale e particolarmente ritmica quei suoni di metà anni 90. Come gli Incubus di S.C.I.E.N.C.E. mantenendo stretti i collegamenti con i riff thrash di scuola Pantera. Aperture melodiche (Faith No More, Incubus), spinte "alternative" (Tool, Dredg, Jane's Addiction) e groove (Korn, Coal Chamber, Fear Factory), il tutto mescolato in ottica personale e senza cercare ruffianerie tipiche dei gruppi oltreoceano. Fantastici e incredibili. I Family Pusher si rifanno al sound dei Kyuss, sia nei suoni, che nella produzione, che nelle canzoni. Ricordano i dischi che uscivano qualche anno fa fatto di chitarre pesantissime con i bassi al massimo, la voce sovrastata dalle distorsioni e dalla ritmica. Blues viscerale, rivisto con ottica moderna ma anche revivalistica. Non pensiate che siano dei semplici imitatori, sono portatori di una tradizione che si sta lentamente perdendo. Lunga vita ai Family Pusher!
[Dale P.]
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