Se il mondo fosse un posto migliore il cascadian black metal spopolerebbe ovunque. Invece no. Ma vista la sua natura introspettiva ed estrema è normale che sia così.
I Returning arrivano da Olympia, stato di Washington, nord ovest degli Stati Uniti, già città natale dei Wolves In The Throne Room. Se siete fanatici di questi ultimi vi potete gettare a capofitto su "Severance" che recupera le atmosfere crude e selvagge delle prime uscite dei lupi, soprattutto "Two Hunters".
La produzione scarna e diretta dona un gusto naturale al tutto e il duo è ispirato sia nelle lunghe parti lente e atmosferiche, con ampio sfoggio di synth ben orchestrati, sia nelle parti tritate dove domina il suono asciutto della batteria e il muro di accordi costruisce il classico effetto a cascata, catartico e ipnotico.
Quando "Path Of Ashes" confluisce in "Primal Remembrance" sembra di stare in mezzo ad un'umida foresta millenaria, sembra di ascoltare il verbo delle montagne, insomma ci si emoziona, ma il mood è questo per tutto il disco che infatti scivola via in un attimo.
"Severance" è uscito in digitale come lavoro indipendente, ma Realm and Ritual, piccola etichetta di Boston che si occupa di dungeon synth e black metal, ne ha appena pubblicata una versione in cassetta limitata a 75 copie.
Brani più significativi: "Primal Remembrance", "False Light Sickening".
[Francesco Traverso]
Canzoni significative: Primal Remembrance, False Light Sickening.
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