Fra le tonnellate di materiale che arriva da recensire può capitare di perdere dei CD in qualche buco spazio temporale. E' quello che ho pensato quando, cercando nella scrivania dei promo da recensire, è spuntato questo disco dei Reflections. Guardo la splendida copertina e mi vergogno pensando che "Free Violence" potesse essere lì da almeno 15 anni. Poi, in un attimo di lucidità, mi ricordo che invece è arrivato in redazione recentemente da parte della "Temple Of Noise".
Passano tre secondi e il CD è nel mio lettore, sapendo che una cover del genere poteva significare solo una cosa: crossover/hardcore. E così fu. Suicidal Tendencies e Faith No More sono i due nomi tutelari della band ma la personalità dei Reflections sono tali da scartare con grande furbizia i mostri sacri.
Un cantato psicotico (pattoniano senza esserne clone), un bassista virtuoso (viene in mente Trujillo), un batterista instancabile e due chitarroni belli spessi formano i Reflections (anche se la formazione è in perenne mutamento), band palermitana ma con la testa orientata alle metropoli degli States (o molto più probabilmente la violenza è sempre presente sia a New York che a Palermo che in qualsiasi città medio grande).
"Free Violence" è quello che il titolo promette. Mosh, headbanging ed air guitar, inframezzata raramente da break introspettivi (molto Faith No More) e un attitudine metal vecchio stampo (Suicidal Tendencies, Anthrax, Pantera).
Unico difetto dell'album è un songwriting non molto immediato, addirittura contorto, ma certamente riflette la personalità della band che non ricerca la fruibilità per piacere a tutti i costi.
Per il sottoscritto "Free Violence" si è rivelato una splendida sorpresa, lo stesso accadrà a voi se deciderete di dargli una possibilità. Ovviamente un acquisto obbligatorio per i nostalgici di certo metal/hardcore che tanto era in voga tra la fine degli anni 80 e l'inizio dei 90.
[Dale P.]
Canzoni significative: Shit Attitude, One Minute.
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