C'è chi si lamenta che il rock è morto, che gli accordi sono quelli, le melodie pure, le linee vocali non sono infinite. E poi c'è chi questi limiti li ha superati da tempo e sa che non c'è proprio nessun limite.
Un tempo fu il post-rock a scavalcare la classica struttura rock alternativa, sebbene i più anziani si ricordano che fin dai primordi del genere è esistito il jazz-rock, la fusion, il progressive. Insomma, ognuno ascolta quello che gli capita: il rock non è mai morto e non ha bisogno di ritornare.
Questa prolissa introduzione serve per presentare chi mette a frutto decenni di svalicamento del rock: i bostoniani Really From, precedentemente "noti" come People Like You. Maestri nei rispettivi strumenti (chitarra, basso, batteria, tromba) mescolano il jazz con l'emo (quello anni 90, non quello dei ragazzini depressi). Un'unione che potrebbe far storcere il naso eppure basta unire i due punti con il post-rock e il gioco è fatto. Bhè è fatto se maneggiate gli strumenti con abilità.
Questo disco omonimo è quindi un "must have" per ascoltatori curiosi e sbilenchi, che cercano sempre un modo per andare al di là. Se gli inglesi hanno i Black Country New Road gli americani hanno i Really From. E, forse, sono anche meglio.
[Dale P.]
Canzoni significative: Apartment Song, Quirk.
|