Il mathcore era un genere che andava parecchio di moda un bel po' di anni fa, complice il relativo successo dei Dillinger Escape Plan, Botch e Converge. A metterci lo zampino fu anche Mike Patton che con i Fantomas prese in mano la generazione che stava crescendo con i System Of A Down e gli disse "venite qui e non perdete tempo". In un attimo il gruppo di Serj Tankian divenne obsoleto e noioso.
Arrivarono decine di band simili: Into The Moat, Psyopus, Ephel Duath, Blood Brothers, Locust. Poi scese sul genere l'influenza gigantesca dei Meshuggah e le band mollarono l'attitudine "post-hardcore" iniziando a fare giochetti ritmici con chitarroni ribassati e stacchi tamarri. Il genere cambiò pelle e via via si è evoluto fino ad oggi in band tipo Jinjer e Code Orange.
Cosa c'entra tutto questo discorso con i Pupil Slicer? C'entra perchè il trio inglese riprende l'impatto mathcore dei primi tempi, quelli dei Dillinger Escape Plan a cavallo tra Calculating Infinity e l'EP con Mike Patton. Lo riprende talmente bene che ogni tanto ci si aspetterebbe la voce delirante dell'ex (?) Faith No More. Pochissimi gli stacchi djent (anzi praticamente nulli) e tanto impatto storto ma bello tosto. Sono solo in tre ma sembrano 45!! Li promuoviamo? Si!
[Dale P.]
Canzoni significative: Vilifield, Wounds Upon My Skin.
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