Vi ricordate dei Laddio Bolocko? Nati da un frammento schizzato via dal collasso dei seminali Dazzling Killmen, ovvero il batterista Blake Fleming, nella loro brevissima carriera, alla fine degli anni Novanta, ci regalarono due eccellenti album di math-rock duro e ricercato, "Strange Warmings Of Laddio Bolocko" e "In Real Time", opere che vanno obbligatoriamente rispolverate (li trovate accorpati nell'ottimo compendio "The Life & Times Of Laddio Bolocko", che include anche l'Ep "As If By Remote"). Nei Psychic Paramount Fleming non e' della partita, ma lo sono i suoi ex-compagni di ventura Ben Armstrong e Drew St.Ivany, rispettivamente basso e chitarra nei Laddio Bolocko, appunto. Dietro le pelli siede invece Jeff Conaway, gia' nei Sabers, autori di unico lavoro di ambient krautica, l'interessante "Specter" uscito per Neurot nel 2003. Per chiudere le note biografiche ci basta solo informarvi che i Psychic Paramount tornano sulle scene con "II" sei anni a ridosso da "Gamelan Into The Mink Supernatural", cinque composizoni di pura sperimentazione tra Storm & Stress, Lightning Bolt e avvincenti divagazioni psych-kraut.
In sei anni non e' cambiato molto nei paradigmi compositivi della band, eccezion fatta per un approccio ancor piu' muscolare. Dai Laddio Bolocko i nostri si son portati la tendenza alla melodia strumentale la' dove questa riesce a farsi spazio nell'isterico groviglio di ritmiche claudicanti alla Fugazi e propulsioni alla Can piu' cosmici.
Per riassumere l'essenza di "II" basta tirare in ballo la strepitosa "DDB" (i titoli ricordano vagamente quelli dei Battles degli Ep, e le somiglianze non si fermano qui), ovvero un'odissea math-prog che si dimena tra deviazioni verso politonalita' kraut, sferzanti aperture metalliche a' la Don Caballero, ritmiche sostenute che hanno non poco da spartire con le cavalcate delle soundtrack poliziesche anni '70, laccature melodiche squisitamente post-rock, tutto concentrato in uno dei brani piu' esaltanti ascoltati in questo primo scorcio di 2011. In "RW" si fanno avanti i glitch ossessivi dei primi Battles (ve l'avevamo detto), e non vengono ricusate le rarefatte sospensioni ambient nella coda di "N5", mentre in "Isolated" divampano le minacciose fiamme dei King Crimson di "Indiscipline".
Le trame strumentali sono ben elaborate e non sconfinano in monologhi autoreferenziali, bensi' il punto di forza di "II" e' la sua struttura organica, fondata su un gioco ad incastri che lascia ad ognuno dei tre strumentisti la possibilita' di inserirsi in un trilaterale rapporto dialogico.
I Psychic Paramount riescono a coniugare complessita' strumentali ad un approccio melodico fruibile (nei limiti del possibile), un'impresa alquanto ardua ed uno dei grandi limiti del movimento math-rock che, seppur defilatosi nei gusti degli aggiornatissimi cultori delle sonorita' "altre", si mantiene ancora oggi in vita nel suo agitato sottobosco. Chi conosce e ama il passato di Armstrong e St.Ivany sa gia' che qui trovera' solo materia di pregiata fattura.
[Marco Giarratana]
Canzoni significative: DDB, Insolated, N5.
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