Che cosa vi aspettate dal disco solista di Matt Pike, pancia, mente e chitarra di High On Fire e Sleep? I primi sono un furibondo trio metal che mescola Venom, Celtic Frost e Motorhead, i secondi sono i re dello stoner-doom: direi che c'è poco margine per aspettarsi un disco pop. Sinceramente mi aspettavo un disco "folk", con delle slide, del blues sgangherato e melodie ubriache. D'altra parte il disco è stato registrato nel garage di casa durante la pandemia con saltuari ospiti/amici.
E, invece, è un disco che sta a metà strada tra gli High On Fire e gli Sleep. Pike è mica scemo: quello sa fare bene e quello ha voluto registrare. Solo che, diciamolo onestamente, in altri tempi queste registrazioni sarebbero andate a Cisneros o a Jeff Matz come provini per i dischi delle band sopracitate per poi essere riarrangiati con il carisma degli altri musicisti.
Così non è andata e ci limitiamo ad ascoltare questa sequenza di riffoni suonati in successione. Che sono tutti stupendi, ci mancherebbe, ma che ve lo traduco con "in questi mesi senza tour e senza vedere le mie band come faccio a pagare le bollette?". Sta a voi scegliere se aiutare il mitico Pike oppure no.
Ah, un pezzo folk c'è ed è pure molto carino, suonato in compagnia di Brent Hinds. E aggiungo che poteva essere una bella idea far cantare tutto il disco alla moglie Alyssa Maucere-Pike che si distrugge l'ugola in "Acid Test Zone": avrebbe donato un po' di varietà al disco.
[Dale P.]
Canzoni significative: Acid Test Zone, Trapped In A Midcave.
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