Cosa c'è da riferire su di un disco che si presenta in perenne calma piatta? Cosa c'è da dire sul sequel di "City Of Echoes", capolavoro al contrario, che non sia già stato detto per "City Of Echoes"? Dovremmo dirvi che nessuno dei riff stampati dalle dita di Laurent Lebec e Trevor de Brauw si annida tra le intercapedini della memoria e vi prende residenza? Dovremmo dirvi che, a confronto col batterista Larry Herweg mia nonna è Terry Bozzio, che non si riscontrano miglioramenti nella sua tecnica, nel suo stile, radicato su un quattro quarti ora lento, ora a metronomo di poco rialzato ma sempre un monotono e scontato quattro quarti? Dovremmo raccontarvi della nostra voglia matta di andarci a fare un bel pezzo di sonno perchè altro di più interessante da fare non ci viene suggerito dalle otto tracce di "What We All Come To Need"? Dovremmo confidarvi che la mano degli ospiti di questo gran galà del tedio (tra gli intervenuti: Greg Anderson, Aaron Turner: si suppone che siano vostre vecchie conoscenze, o voi che leggete) non si sente? Dove sono? Dovremmo confessarvi che ci siamo stufati del post-rockettino un po' sporcato da distorsioni leggermente melmose che i Pelican si ostinano a riciclare? Dovremmo mettervi in guardia, prima che caschiate in un profondo coma che rischia di farsi irreversibile, che il post-rockettuccio sul quale i quattro solari pellicani di Chicago continuano a menarla imperterriti non si muove di un millimetro da dove è andato ad impantanarsi da due anni a questa parte? Che non c'è traccia di escapismo? Che non c'è visionarietà ? Che le parti più "aggressive" (le virgolette non sono un errore di battitura) sono forbicine dalla punta arrotondata? Dovremmo sussurrarvi all'orecchio che "Final Breath" è il brano migliore del disco proprio perchè è il meno classicamente Pelican della loro discografia con la voce di Allen Epley dei Life & Times? Dovremmo star qui a snocciolare altri dieci cento "dovere al condizionale" in apertura di altre dieci cento domande che conducono tutte dritte dritte ad una sola risposta? Ovvero che fare peggio di "City Of Echoes" sarebbe stata una grande impresa e che solo per un pelo i Pelican non ci sono riusciti.
[Marco Giarratana]
Canzoni significative: An Inch Above Sand, Final Breath.
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