Non ricordo di aver mai atteso un disco dei Pearl Jam così tanto. Binaural mi è piaciuto così tanto che ne volevo subito ancora! Negli ultimi mesi le notizie più incredibili si sono affacciate dalla rete una delle quali (l'ingresso del tastierista Boom) è stata quella accolta con più curiosità. Ma facciamoci un attimo due conti. Siamo tornati forse in pieno periodo grunge?? Prima due dischi dei Melvins, poi i Mudhoney, i Queens Of The Stone Age (che non sono di Seattle ma due/quarti di loro vengono da quella scena) e Jerry Cantrell, ora i Pearl Jam e fra poco gli Audioslave. Bhè io sto impazzendo, anche perchè la qualità è sempre altissima. Ora iniziamo con la recensione vera e propria. Che, come saprete ormai, vera recensione non è vista la mia mancanza di obiettività e senso critico nel parlare dei Pearl Jam. Ma come si fa ad essere critici verso di loro??? Sono o no la migliore rock band esistente oggi? Bene e ora sono pure incazzati! Non depressi, proprio incazzati!! Incazzati con l'America, incazzati con Bush, incazzati e basta! Ma, più che dalla musica, lo si nota dai testi e dal songwriting particolarmente bizzarro e fuori dalle righe. Questo non è un classico disco dei Pearl Jam ma è un altro "classico" dei Pearl Jam (quindi della musica tutta). Chitarre suonate in modo particolare, batteria fuori dal mondo, basso (finalmente!) presente e ficcante e La Voce... Eddie è sempre oltre. Ma veniamo a quelle che sono le stranezze dell'album. Prendete "You Are", scritta da Matt Cameron. Un mix fra Talking Heads, Police, PIL e certa new wave decadente anni 80. Avete letto bene! Questi sono i Pearl Jam nel 2002, ma anche molto altro. Ascoltate "Save You". E' solo una mia impressione o è una nuova versione di "State Of Love And Trust"? Rock tirato e incazzato come i PJ di 10 anni fa! E a proposito di Rock. "Get Right" vi prende a calci in culo per tutti i 2 minuti e 38 secondi!! Così come "Cropduster" e "Ghost". I nostri suonano come degli (International) Noise Conspiracy iper tecnici e ispirati. Ma non dimenticate che il lato forte del gruppo sono anche (o forse soprattutto?) le ballate. Il disco in questo senso ci regala delle gemme preziosissime. Da dove partire? Dal singolo "I Am Mine" o dall'iniziale "Can't Keep"? No, andando alla numero 3: "Love Boat Captain" (premio per il titolo più bello della storia). Se conoscete "I Got Id" sapete già che tipo di canzone aspettarvi. Se non la conoscete vuol dire che non capite niente di musica ed è inutile che cerchiate di rifarvi scaricandovela da Internet. Comunque "Love Boat Captain" è, per ora, la mia canzone preferita dell'album. Un altra ballata stellare è "Thumbing My Way" memore di Neil Young e west-coast acida. Una specie di versione da funerale di "Off He Goes". Da brividi. Volete le tipiche stranezze marchiate PJ? Eccovi "Help, Help" e "Bushleager". Ascoltatele. Ma ascoltate anche "1/2 Full" dove Eddie sembra parodiare Chris Cornell. Siamo praticamente alla fine. O "Arc" dove troviamo i 5 di Seattle improvvisarsi dei monaci tibetani. Ora non ci resta altro che aspettare che arrivino in Italia. E nell'attesa ascoltarci Riot Act.
[Dale P.]
Canzoni significative: You Are, Save You, Love Boat Captain.
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