Il mondo discografico è proprio strano. Soprattutto la divisione in generi nel mondo metal. Spesso le etichette si innamorano di band che non dovrebbero interessare assolutamente il metallaro medio. Eppure, sono in grado di crearsi un seguito di culto che in un contesto diverso (quello giusto?) forse non riuscirebbero ad ottenere.
Si parla dei Paatos, ma lo stesso si potrebbe dire di band come Klimt1918 e The Gathering.
Band che abiurano riffing e doppio pedale a favore di atmosfere rarefatte, psichedeliche e molto notturne.
I Paatos sono musicalmente vicini agli ultimi The Gathering, sia per la voce femminile che per il flirt verso il trip-hop e gli arrangiamenti "colti" ma hanno dalla loro anche un ingombrante (ma non molesto) background progressive (o addirittura classicheggiante) che li avvicina alle maestose band che occupavano i palchi negli anni 70.
Paatos sono quindi una band completa, raffinata ed elegante, senza grandi difetti. Di quelle che non puoi altro che consigliare senza grosse riserve. Anzi, una riserva però ce l'avrei: i ritmi sono parecchio blandi e sognanti; coloro che cercano dalla musica forza e ignoranza dovrebbero tenersi lontani da questo "Silence Of Another Kind". Tutti gli altri si buttino all'ascolto!
[Dale P.]
Canzoni significative: Your Misery, Still Standing.
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