Se nella bio leggo riferimenti a Jesus Lizard, Sonic Youth, Slint, Shellac e Pixies ho nella mia testa dei riferimenti sonori ben precisi, per quanto sbilenchi. Metto il CD nel lettore, incuriosito (quelle band sono tra le mie preferite in assoluto) ma anche sicuro che non ne sarebbe uscito niente di lontanamente paragonabile ai quei mostri sacri. La produzione di David Lenci mi aiutò ad inserire automaticamente gli Oginoknaus fra le tante band italiane di post-noise (tipo quelle che affollano il comunque ottimo catalogo Psychotica).
Invece... per fortuna in casa Vacation devono essere sordi, o probabilmente mi è sfuggito qualcosa. Niente Jesus Lizard, niente Sonic Youth nè Slint, Shellac e Pixies. Ma un bel po' di dark sound: un po' Joy Division, un po' Interpol, un po' Swans e uno sputo di Neurosis. Band di questo genere sono rare da trovare e quindi ci teniamo stretti gli Oginoknaus che hanno confezionato un esordio, sì perfettibile, ma anche tremendamente bello. Lento incedere inesorabile verso la morte con la svogliatezza slacker di chi vuole tentare anche questa strada anche se porterà alla negazione della vita.
Nessuna furbizia sonora (nè di marketing, a quanto pare), un libretto che più scarno non si può e alcune delle canzoni più gelide sentite in questo freddo inverno. Oginoknaus non è un disco, è un mantra tribale di evocazione demoniaca.
Se avete il cuore nero non potete farne a meno.
[Dale P.]
Canzoni significative: When I Cry For You, Trompe La Mort.
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