Michele Bitossi torna dopo l'esperienza con i Laghisecchi (parecchi apprezzamenti di critica ma scarso interesse di pubblico) con un nuovo gruppo che prende il nome dalla serie televisiva "Il Prigioniero". Le coordinate sono sempre quelle: Pavement, Pavement e Pavement. Le tastiere fanno anche Grandaddy e alcune cose, in effetti, ricordano pure i Pixies e i Wilco. Alcune canzoni sono proprio belle ("Questa Casa") e mostrano un'ottima conoscenza della materia ma avrei preferito un disco senza riempitivi. Difficilmente resisterete per tutti i 53 minuti del disco senza skippare da un brano all'altro. Questo vuol dire che "Iononsono" è un disco ideale da tenere in macchina. Il problema è che manca l'immediatezza (anche se sbilenca) di tutti quei gruppi che dai Pavement hanno preso più di un'idea. Quelle (le idee) ci sono, ma canzoni memorabili giusto un paio. Peccato. Ultima cosa: trovo parecchio dubbia, e comunque in un certo senso mi dà ragione sull'idea che mi sono fatto del disco, la scelta di far uscire come primo singolo del disco la cover di "Un'estate al mare" di Giuni Russo.
[Dale P.]
Canzoni significative: Questa Casa, Un'Estate Al Mare
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