Ve li ricordate i Breach, la band svedese che tutti i fanatici di post-hardcore ha nel cuore grazie a dischi come "It's Me God", "Venom" e "Kollapse"? Tomas Hallbom (ora Tomas Liljedahl) lo troviamo nella successiva breve parentesi The Old Wind e ora nei Norna assieme agli svizzeri Christophe Macquat e Marc Theurillat (Ølten). Il trio si muove più o meno sui clichè che secoli fa i Breach contribuirono a creare: urla belluine, riffoni grossi che flirtano con sludge e post-metal, tempi doom. Non c'è molto altro a dire il vero: niente black metal, niente post rock, niente strane sperimentazioni. Per me non è assolutamente un male: l'album sembra uscito dal 2005 (ma anche prima) da quanto è asciutto e privo di divagazioni cervellotiche. E' tutto suono e potenza.
Per chi si "accontenta" c'è di che godere. Ma forse questo "Star Is Way Way Is Eye" sarà apprezzato esclusivamente dai fan anziani del genere.
[Dale P.]
Canzoni significative: The Perfect Dark, Tabula Rasa.
|