Dopo otto anni di sbattimenti, autoproduzioni, partecipazioni a compilation, split, tour in giro per l'Italia è finalmente il momento del primo album per i catanesi None Of Us.
Album che vede la mobilitazione di persone come Carlo Bellotti (GF93) in veste di produttore, Frank Andiver (Labyrinth, Wonderland) in cabina di regia e Kurt Ballou (Converge) al mixer. Una mobilitazione, a parere del sottoscritto, tutto sommato esagerata, per una band attenta a cavalcare il trend del momento senza grande personalità. Se prima si parlava di post-grunge, poi di numetal ora è il momento dello screamo , il che fa perdere parecchi punti alla band incapace di avere una propria direzione musicale credibile e al di sopra di ogni sospetto.
Il problema essenzialmente è proprio questo. Chi riconoscerebbe i None Of Us rispetto ad un qualsiasi gruppo proveniente dalla California? Se per molti potrebbe essere un pregio, pensiamo invece che Davide e compagni debbano ancora trovare una propria identità.
Further Hangin Menace è un disco oggettivamente inattaccabile, con buone canzoni, ben suonato ma assolutamente inutile. Senza personalità, nè originalità, adatto solo ai fan ultravoraci dello screamo.
[Dale P.]
Canzoni significative: In every whisper, Twice again.
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