Nicola Manzan ha messo mano ad alcuni dei migliori album usciti negli ultimi anni: partendo dai Full Effect (tra le formazioni più interessanti che abbiamo mai avuto in Italia) passando per 4fioriperzoe, Paolo Benvegnù, Yuppie Flu e nonvogliocheclara. Un musicista duttile (attualmente è in tour anche con Franklin Delano) e di grande gusto, autore anche di numerose colonne sonore underground.
Con questo progetto, debitore nelle tematiche degli splendidi poliziotteschi anni 70, Nicola destruttura il post-hardcore/grind inserendolo in un contesto completamente elettronico. 26 brani da 26 secondi ciascuno per poco più di 10 minuti di tortura sonora in un melting pot tra Locust, Dillinger Escape Plan e Atari Teenage Riot. Parliamo quindi di grind ipercinetico, con beat elettronici dalla struttura variegata e complessa. Schegge impazzite e violente che mandano in saturazione il cervello in men che non si dica, ovvero alla fine della breve durata dell'album.
Un progetto da sostenere e che non mi avrebbe sorpreso fosse uscito per qualche etichetta americana specializzata in geniali outsider.
[Dale P.]
Canzoni significative: ...
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