In questo disco-capolavoro il Re Inchiostro ci presenta la sua idea dell’amore: un’affascinante trappola, cosa che si deduce immediatamente dall’ascolto della title-track, che sembra essere un invito a lasciare entrare l’amore, mentre è stato solo omesso il soggetto di una molteplicità agghiacciante di frasi funeste, cito: “Ho lasciato entrare l’amore... sono stato legato, paralizzato, castrato, lobotomizzato… dove sono i miei amici? Sono andati via…” Le musiche sono le migliori, secondo me, mai eseguite dai bad seeds, a metà strada fra gli esperimenti e le patologie psicologiche dei primi dischi e le atmosfere degradanti ma più standardizzate degli ultimi.
Il disco, ricchissimo, di musicisti, di cori, di suoni, di effetti, di idee, di tutto, comprende anche brani che non parlano d’amore, ma che restano rigorosamente cupi e violenti, come Jangling Jack, troppo allegro e raggiante per continuare a vivere, o Red Right Hand, perfettamente inquietante.
[Ernest]
Canzoni significative: tutte.
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