Nella loro breve e prematuramente interrotta carriera i Nasum non avevano ancora rilasciato nessuna testimonianza della propria violenza ed efferatezza on stage. L'occasione giunge adesso a tre anni e mezzo dalla tragica scomparsa del leader Mieczko Talarczyk ed alla successiva (e logica) fine della band.
Quella che è stata impressa su questo supporto ottico è la performance tenuta dai nostri ad Osaka in Giappone nel 2004, qualche mese prima dell'uscita di "Shift" e ci si rende facilmente conto di come, durante i live shows della compagine svedese, potesse essere realmente difficile tornare a casa con tutte le cellule del cervello sane.
La combustione mentale parte all'improvviso con "Corrosion", lanciata a tutta velocità come un razzo infuocato per dare inizio all'ecatombe e passa per gli episodi migliori come "Scoop", "Doombringer", "Inhale-Exhale". I Nasum si rendono così protagonisti di un set privo di cali, impeccabile nell'esecuzione e, cosa invero particolare in collezioni live estreme, dai suoni distinti e ben calibrati. In venti minuti (peccato per la così esigua durata) tutto è distrutto e alle nostre spalle resta un fumante ed austero cumulo di macerie.
Il testamento di una delle formazioni fondamentali per le ultime trasmutazioni estreme, non perdetelo.
[Marco Giarratana]
Canzoni significative: Scoop; Corrosion; Doombringer; Relics; Inhale-Exhale.
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