Napalm Death non si meritano recensioni: in giro da 25 anni, con cambi di stile, clamorose line up e dischi piu' che fondamentali. Influenti come pochi hanno generato nuovi generi e dalle loro fila sono passati tra le piu' illuminate menti della musica underground.
Utilitarian segue "Time Waits For No Slave" del 2009 e mostra i Napalm Death piu' in forma che mai. Non un semplice esercizio di stile brutal/hardcore ma un attacco frontale in piena regola, capace di ridurre in mille pezzi tutte le giovani band di palestrati e iper tatuati.
Siamo sempre dalle parti di un hardcore sporcato dal death metal, senza soluzione di continuita' la band picchia dalla prima all'ultima nota con brani potenti e grintosi. Ospite in un brano John Zorn che ci riporta per qualche secondo agli anni dei Naked City.
Un disco che non e' assolutamente una scusa per andare in tour ma, anzi, e' un bel tassello in una carriera che a distanza di 25 anni dimostra di aver ancora tanto da insegnare.
[Dale P.]
Canzoni significative: tutte.
|