Ci sono molti modi di intendere l'heavy metal. Questa ricchezza di sfumature e derivazioni ci permette oggi di entrare in un metal store e portarci a casa un prodotto molto, molto vicino alle nostre aspettative e inclinazioni. Se ci soffermassimo però a riflettere sul senso vero (e sulla storia di questa musica), probabilmente saremmo colti da smarrimento e incertezza. Non sto parlando di oblio dell'essere heideggeriano, intendo dire solo che se esiste oggi una band capace di incarnare perfettamente il puro suono dell'ODIO (che cos'era, un tempo, il metal?) questi sono i Napalm Death. Questo perlomeno è stato il senso che hanno attribuito, anno dopo anno, al loro lavoro. Senza smarrirsi mai. Da quando entrarono in quella cantina di Birmingham nell'86 cercando di suonare più veloce dei gruppi hardcore dell'epoca.
Se 'hai un problema', se la vita ti pungola, e ti capita di sentire questa nuova release, questo 'problema' assume dimensioni gigantesche. Barney è il portavoce dei disgraziati, dei sofferenti, di chi vorrebbe ribellarsi ad un sistema che è ormai ben oltre i primi segni di collasso. Chi gode di questo 'Smear Campaign' vorrebbe scendere in strada e uccidere il nemico. Perchè non ascolta i tecnicismi (inesistenti), i riff (i soliti 3 dai tempi di Scum), o gli inutili vocalizzi di Anneke dei The Gathering (presente in due brani): ascolta il messaggio. Ci sono brani in quest'album che incanalano la rabbia di mille dischi nei primi cinque secondi. I Napalm ormai hanno assimilato la forma di una canzone rock: non basta massacrare le orecchie per trasmettere rancore, esso può sprigionarsi solo all'interno di un contesto dinamico. Una violenza spropositata dilaga attraverso cavalcate hardcore, assalti grind telefonati (ma spiazzanti nella loro furia), slogan gutturali scanditi (altro che crossover) e melodie morbose che tanto sanno di Godflesh: l'angoscia per i Napalm Death può essere solo cruda e rozza dissonanza. Un inedito sapore epico (forse ancora da focalizzare) caratterizza la bonus track 'Atheist runt'. Un disco modernissimo nonostante le numerose (e deliziose) autocitazioni. Insuperabili, ancora una volta.
[Morgan]
Canzoni significative: When all is sad and done, Eyes right out, Warped beyond logic.
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